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Liquefazione: l’alternativa ecologica alla cremazione.

Avete mai sentito parlare di liquefazione? Si tratta di un’alternativa ecologica alla cremazione, nota anche come acquamazion o idrolisi alcalina. La tecnica è stata sviluppata per la prima volta all’inizio degli anni ’90 per smaltire le carcasse di animali e, successivamente, è stata impiegata negli allevamenti durante l’epidemia della mucca pazza e nelle scuole di medicina statunitensi, nello smaltimento dei corpi donati alla scienza.
In questi giorni, l’acquamazione è tornata a far parlare di sé poiché è stata scelta dall’arcivescovo Desmond Tutu, deceduto in Sudamerica nel giorno di Santo Stefano all’età di 90 anni. Tutu, eroe anti-apartheid, era noto per il suo stile di vita modesto e rispettoso per l’ambiente. Per il suo funerale ha chiesto una cerimonia semplice, una bara a buon mercato e una cremazione ecologica. Il suo corpo è stato dunque sottoposto ad acquamazione, tecnica più sostenibile rispetto alla cremazione tradizionale.
Di cosa si tratta? Nella liquefazione si utilizza una soluzione alcalina, generalmente ottenuta da idrossido di potassio in acqua. Il corpo non viene dunque bruciato, ma immerso per alcune ore nella miscela e sottoposto a idrolisi alcalina ad alte temperature. Nella reazione, tutti i tessuti del corpo vengono liquefatti ad eccezione delle ossa, che sono poi essiccate e ridotte in polvere per essere consegnate ai parenti del defunto.
Nella nostra cultura la morte rappresenta un evento molto doloroso, traumatico e difficile da affrontare e superare. La morte è però qualcosa di naturale e inevitabile, che ha ovviamente un impatto non solo emotivo, ma anche pratico. La sepoltura tradizionale porta ad esempio a occupare suolo, mentre altri metodi di smaltimento determinano elevati consumi di energia e di emissioni in atmosfera.
L’acquamazione è considerata una delle tecniche di smaltimento più ecologiche poiché consuma energia circa cinque volte meno rispetto alla cremazione e determina una riduzione di emissioni di gas serra di almeno il 35%. Inoltre, come per la cremazione e per il compostaggio umano, anche la liquefazione consente di smaltire i corpi in modo igienico e di risparmiare spazio. Nonostante i vantaggi, però, è autorizzata solo in alcuni Paesi; in altri, come il Sudafrica, non esistono leggi per disciplinare questa pratica.

fonte: greenme.it

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