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Nessun loculo disponibile: Vittorio Emanuele, primo Savoia destinato alla cremazione, avrà le sue ceneri a Superga.

I funerali di Vittorio Emanuele di Savoia, figlio del re Umberto II, sono programmati per sabato alle 15 nel Duomo di Torino, anziché presso la basilica di Superga come inizialmente annunciato. La sepoltura nella tomba di famiglia a Superga potrebbe subire ritardi a causa della necessità di ottenere l’autorizzazione dell’agenzia del Demanio, dato che la basilica è di proprietà statale. Attualmente, a Torino, non è stato rilasciato alcun permesso, poiché gli uffici sono chiusi nel fine settimana. Esiste anche la possibilità che la salma venga cremata.

La decisione di tenere i funerali in Duomo, motivata dalla limitata capacità della basilica di Superga rispetto al numero di partecipanti previsti, ha suscitato dibattiti e critiche. La famiglia Savoia ha dichiarato che l’accesso alla chiesa sarà consentito solo con un biglietto di invito. La camera ardente sarà allestita venerdì dalle 12:30 alle 21 presso la Reggia di Venaria reale, una delle principali residenze sabaude.

Il figlio di Vittorio Emanuele, Emanuele Filiberto, ha ringraziato coloro che esprimono il loro cordoglio e ha sondato la disponibilità della diocesi di Torino per celebrare i funerali nel Duomo, considerando le numerose richieste di partecipazione.

La decisione ha generato discussioni, con commenti critici sulla pagina Facebook di Repubblica Torino. Tuttavia, la diocesi ha accolto la richiesta della famiglia reale, sottolineando che il Duomo è strettamente legato alla storia dei Savoia, con quattro antenati di Vittorio Emanuele sepolti lì. La Chiesa ha ribadito che il funerale è un momento di preghiera e non un giudizio sulle persone.

Alcuni commentatori ritengono la reazione eccessiva, sottolineando che Vittorio Emanuele è una persona normale che ha scontato senza colpe un reato di cognome. La questione dell’opportunità dei funerali in Duomo è stata affrontata da diversi punti di vista, con posizioni che variano tra la pietà per l’uomo e la neutralità nei confronti della sua posizione di re. Il ritorno di Vittorio Emanuele a Torino nel 2003 dopo l’esilio ha suscitato discussioni e ricordi di precedenti controversie legati alla sua presenza in città.

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