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Durante il Giubileo Pellegrini alle catacombe.

Durante l’udienza di ieri con i partecipanti alla plenaria della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, il Papa ha sottolineato l’importanza delle catacombe come luoghi che parlano di vita eterna e speranza.
Il tema del Giubileo, “Pellegrini di speranza”, trova una sua singolare e suggestiva declinazione proprio nei percorsi catacombali, ha dichiarato il Pontefice. Qui si trovano numerosi segni del pellegrinaggio cristiano delle origini. Ad esempio, penso ai graffiti della cosiddetta triclia delle catacombe di San Sebastiano, la Memoria Apostolorum, dove si veneravano insieme le reliquie degli Apostoli Pietro e Paolo. In questi percorsi scopriamo i simboli e le raffigurazioni cristiane più antiche, che testimoniano la speranza cristiana.
Nelle catacombe tutto parla di speranza, di vita oltre la morte e di liberazione dai pericoli per opera di Dio. Cristo, il Pastore buono, ci chiama a partecipare alla beatitudine del Paradiso, evocata con immagini di piante rigogliose, fiori, prati verdeggianti, pavoni, colombe e pecore al pascolo.
Tutto parla di speranza e di vita!.
I cimiteri che parlano di vita, un apparente paradosso reso possibile dalla risurrezione di Cristo: Le catacombe, essendo “cimiteri” o “dormitori”, testimoniano l’attesa e la speranza del cristiano, che crede nella risurrezione di Cristo e nella risurrezione della carne. Il pellegrinaggio nelle catacombe si configura come un itinerario per sperimentare il senso dell’attesa e della speranza cristiana.
Ci ricorda che siamo tutti pellegrini, in cammino verso l’incontro con Dio, che in Cristo Risorto ci chiama a condividere la sua beatitudine e pace.
Le prime generazioni cristiane esprimono questa fede attraverso le parole augurali e le preghiere sugli epitaffi delle tombe dei loro cari: “Vivas in pace – Vivas in Deo, Vivas in Christo”!.
Durante l’Anno Santo, incentrato sul tema della speranza, le catacombe saranno una meta privilegiata: La speranza cristiana è testimoniata soprattutto dai Martiri, le cui memorie costellano i percorsi catacombali. Mi rallegro vivamente per la proposta di evidenziare, in vista del Giubileo, le tombe dei Martiri, proponendole ai pellegrini come tappe significative. Sostare davanti ad esse ci fa confrontare con l’esempio coraggioso di questi cristiani e ci invita a pregare per tanti fratelli che oggi subiscono persecuzione per la fede in Cristo.

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