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Sardegna. Federcofit denuncia imposizioni inaccettabili della Assl Cagliari.

Gli operatori funebri che operano nel territorio cagliaritano sono fatti oggetto di ormai inaccettabili imposizioni da parte del Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’ATS nel Dipartimento di Prevenzione Zona Sud”. E’ quanto denuncia Federcofit in una lettera indirizzata al comune di San Vito in merito alla diffida inviata all’impresa funebre L’Esodo che ha sede nello stesso piccolo comune della provincia del Sud Sardegna. “I dirigenti in questione pretendono, senza che le disposizioni di legge ne facciano alcuna menzione, che gli operatori funebri trasmettano preventivamente al loro ufficio calendari ed orari delle varie operazioni di trattamento ed incassamento della persona defunta prima della chiusura del feretro: operazioni che dipendono, nella loro cadenza, da molteplici fattori anche emotivi delle famiglie dolenti”.
La diffida formalizzata nei confronti dell’impresa funebre L’Esodo non trova alcuna giustificazione nelle disposizioni di legge della Sardegna, ma affida all’impresa funebre un compito improprio che non può essere assolto dalla stessa per gli evidenti e comprensibili rapporti con la famiglia dolente, per le formali operazioni funerarie autorizzate dalle competenti istituzioni alle quali l’impresa funebre si deve attenere. Tali diffide, minacciate ed invocate dai suddetti addetti della ASSL di Cagliari, devono cessare evitando ogni possibile intervento formale, a difesa della onorabilità, della professionalità e della credibilità delle imprese funebri ed a salvaguardia di un corretto e sereno lavoro in momenti particolarmente delicati e difficili come quelli di un decesso. E’ davvero incredibile che due singoli funzionari di un’unica ASSL stabiliscano norme che non hanno riscontro in nessuna altra parte d’Italia, né negli altri distretti ASL della Sardegna. La diffida inviata  è assolutamente illegittima e causa di un evidente aggravio della procedura. Le autorità pubbliche, soprattutto quelle del settore sanitario, dovrebbero invece spendere le loro energie per provvedere ad effettuare controlli puntuali e periodici circa il rispetto da parte di tutte le imprese funebri di quanto previsto dalla normativa regionale vigente“.

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