Quando per la prima volta vidi “Campo di grano con volo di corvi” di Van Gogh, gli occhi mi si riempirono di lacrime. È la più efficace rappresentazione del dramma interiore che più che mai, in quegli ultimi giorni di vita, lacerava l’animo del pittore. Tutta la scena, la cui forza mi colpì tanto profondamente da immaginare di poter provare l’angoscia di un uomo che si sentiva sfinito e solo, realizzata con un autentico furore creativo, è composta da pennellate rabbiose: un campo di grano giallissimo, tagliato da tre viottoli che vanno in direzioni diverse, appare scosso dal vento come un mare agitato, uno stormo di corvi neri si leva in un basso volo scomposto, come di avvoltoi che planano su un cadavere. Una tempesta quasi presaga di lutto incombe su questo paesaggio, anticipata da nubi nere e minacciose.
Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio. Aiutare si può.
10 Settembre 2016, 09:51
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