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A Bergamo il funerale del nigeriano da tre mesi all’obitorio.

Sarà seppellito a Bergamo con rito cristiano Ifeanyi Amaefula, il 33enne nigeriano morto lo scorso ottobre a San Germano Vercellese dopo essersi lanciato dal treno Chivasso-Novara. Il suo corpo è rimasto ostaggio di politica e burocrazia.
Ora, tre mesi dopo la tragedia, avrà finalmente una degna sepoltura. Nessuno lo aveva reclamato, nessuna istituzione si è fatta avanti. Anzi. Solo quando la vicenda è balzata sui giornali la situazione si è sbloccata. La città di Bergamo, dove il ragazzo ha avuto l’ultima residenza, si farà carico delle spese.
Anche il Patronato San Vincenzo di Bergamo, di cui era stato ospite, metterà a disposizione la propria struttura per dare una degna sepoltura al ragazzo. «Abbiamo fatto da tramite con il Comune di Bergamo – commenta la sindaca di Vercelli Maura Forte -, era una situazione tanto triste quanto vergognosa».

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