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Carrara. L’altra Spoon River: cimitero d’autore con vista sull’arte.

Babbo chi è morto?” chiede un bambino passando davanti alle aiuole dell’Accademia di Belle Arti di Carrara. Fra l’erba, sotto la scultura di Piero Tacca, spuntano decine di lapidi. Portano i nomi di molti artisti, una anche di Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook, di Paul McCarthy, di Demetrio Stratos l’ex cantante degli Area. Una è per “il signor nessuno”, una piccola piccola e quasi nascosta, per Dio. Riposano, uno accanto all’altro, Banksy e Clet, Basquiat e Fabre, Michelangelo e Christo, i classici e i contemporanei, i geni diversi della creatività. Qualche tomba più in là c’è pure la lapide di Hitler con la foto del dittatore che dipinge con gli acquerelli: la cosa ha sollevato più di una perplessità. Ma questo non è un cimitero reale, è una provocazione artistica.

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