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In aumento a gennaio e febbraio 2017 i livelli medi di mortalità.

L’evoluzione stagionale dell’influenza ha effetti diretti sulla evoluzione della mortalità per le complicanze che può determinare soprattutto nelle persone anziane o con particolari patologie. Nel 2016 gli effetti furono minimi, vista la mitezza delle temperature e la ridotta percentuale di persone contagiate, mentre quest’anno, causa il clima fortemente rigido e una diffusione epidemica abbastanza veloce, in molte zone d’Italia si registrano picchi elevati di mortalità, in alcuni casi addirittura superiori del 50% rispetto al dato ordinario.
Ciò può determinare situazioni critiche per le strutture sanitarie, per l’imprenditoria funebre e per i gestori di cimiteri e crematori chiamati ad un super lavoro quando anch’essi possono avere l’organico parzialmente ridotto per effetto di malattie dei propri dipendenti. Sarebbe quindi opportuno monitorare settimanalmente l’evoluzione epidemica influenzale (sito “influnet” dell’Istituto Superiore di Sanità) perché gli impresari funebri possano fare provvista di bare e i gestori dei crematori possano prevedere un aumento dei turni operativi per far fronte ai picchi di lavoro. Analogamente i cimiteri dovranno organizzarsi rimandando operazioni di esumazione e di estumulazione non urgenti gestendo con oculatezza gli orari di arrivo dei cortei funebri per ottimizzare le operazioni di sepoltura.

fonte: www.funerali.org

 

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