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Amo la vita e l’eternità: ecco perché mi farò ibernare.

Per chi ama la vita l’eternità è il massimo. Io amo la vita è viverne una, così come siamo abituati a fare, è troppo poco. Non voglio rassegnarmi all’idea di avere solo questa di possibilità e poi voglio vedere il futuro…”. Rita Poddighe, fisioterapista sarda, ma che da anni vive a Ladispoli in provincia di Roma, ha deciso nel 2012, insieme a suo marito e a sua figlia di 7 anni, di farsi ibernare al momento della morte. Oggi torna a parlare,  dopo il caso della ragazza inglese di 14 anni, malata terminale di cancro, che ha ottenuto dall’Alta Corte inglese il diritto di affidarsi alla criogenesi. La giovane è morta ad ottobre ed il suo corpo è stato subito ibernato per essere portato negli Usa dove sarà conservato. “Mia figlia sceglierà però lei in totale autonomia, un giorno, se portare avanti il contratto. In Italia siamo meno di 10 ad aver scelto la crionica, ma molti sono i simpatizzanti. Al mondo ci sono 3 centri, due in America e uno in Russia, ma ne stanno costruendo uno in Australia e un altro in Cina: noi ci siamo affidati al Cryonics Institute in Michigan. Il costo dell’operazione varia da 30mila dollari in su. Al momento i corpi conservati sono oltre 300”. L’ibernazione sfrutta la differenza che esiste tra la morte legale e quella biologica, con un procedimento solo all’apparenza semplice: nel momento in cui la persona viene dichiarata morta, il suo corpo viene sottoposto ad una serie di trattamenti preliminari al fine di essere introdotto in una capsula per essere portato alla temperatura dell’ibernazione, per poter alla fine essere “risvegliato” quando le conoscenze mediche lo consentiranno.

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