Nelle società occidentali l’allungamento dei tempi di vita è proporzionale non solo all’occultamento della morte, all’abbandono del sofferente e al protrarsi dei tempi in agonia e in solitudine, ma anche all’incapacità di considerare le esperienze di perdita e lutto come una parte essenziale nella costruzione del senso della vita.
L’Università di Padova, con l’attenzione che da sempre pone alla formazione di professionisti anche negli ambiti più delicati delle scienze umane, ha attivato la nona edizione Master di I livello in Death Studies & the end of life, diretto da Ines Testoni, l’unico nel suo genere nel panorama universitario ad affrontare il tema della morte in modo interdisciplinare e transdisciplinare.
Tra gli argomenti affrontati: rapporti tra morte, cultura e storia, tra condizioni di malattia e vita quotidiana; la significazione della morte e del morire; morire in culture diverse; il lutto e i processi psicologici relativi alla perdita e alla sua elaborazione; la gestione del fine-vita tra questioni di bioetica e biodiritto; la tanatologia e le scienze mediche, psicologiche, filosofiche, giuridiche e religiose.
L’obiettivo primario del Master è quello di offrire ai professionisti dei servizi alla persona (psicologi, medici e infermieri), agli operatori sociali e agli insegnanti una formazione completa che sappia illustrare come le dimensioni individuali, sociali e relazioni entrino in gioco nelle diverse situazioni che riguardano il fine-vita e la morte.
Maggiori informazioni sui siti www.unipd.it/corsi/master/informazioni-sui-master e endlife.psy.unipd.it.
Il Master che affronta il significato del morire.
16 Novembre 2016, 04:56
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