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L’ultimo della dinastia Signoracci: dall’obitorio al Servizio giardini.

È passato più di un anno. Ma quelle parole gli risuonano in testa ogni giorno. “Signoracci, scelga lei: può essere distaccato allo zoo o al mattatoio comunale“. Chissà, al Campidoglio avranno pensato che fossero gli incarichi più opportuni per uno che ha passato la vita a lavorare in un obitorio. Il volto assurdo – e un po’ squallido – della burocrazia. “Oppure potrebbe andare al Servizio giardini a Porta Metronia“, fu l’ultima proposta. Era il settembre dell’anno scorso. “Non ci volevo credere. Ricordo che guardai negli occhi il direttore del personale.Ma che dite? Ho lavorato quarant’anni in sala autopsie, ho insegnato agli specializzandi i segreti dell’anatomia patologica, all’obitorio del Verano non c’è più una figura professionale come la mia, e mi mandate allo zoo? O peggio al mattatoio?”.

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