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Bassano. Il cloro e la mascherina nella bara: l’ultimo miglio dei pazienti Covid.

Sul retro dell’ospedale c’è un cortiletto illuminato dal sole timido di dicembre che si riflette sulle carrozzerie appena lucidate dei carri funebri. Sono parcheggiati in attesa di portare via le salme. È l’ultima tappa di una serie di passaggi iniziati quaranta metri più su, al decimo piano del nosocomio di Bassano del Grappa, nel reparto di terapia sub-intensiva destinato ai malati di Covid 19. Da sempre la morte è scandita da “riti di passaggio”. Vale per le tribù, per le chiese, e vale anche all’interno di un qualunque ospedale. Ma ora che medici e infermieri si trovano ad affrontare la mattanza del coronavirus, attenersi alle procedure diventa l’unico modo per non lasciarsi travolgere dalla conta delle bare. E a volte non basta, come dimostrano i container-frigorifero installati fuori dalle celle mortuarie di Verona.

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