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“Il mio aborto clandestino, un lutto che fa ancora male”.

Non si guarisce dalla ferita dell’aborto, si può imparare a conviverci, ma non si guarisce mai definitivamente”. Lei è Monica, nome di fantasia di una donna che, con la voce rotta dall’emozione, racconta del suo aborto al quinto mese di gravidanza.

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