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Il colore della morte.

A Mariano Comense si discute da giorni sul senso della morte, convinti di star discutendo sul senso dell’amore. C’è questa tomba gialla e blu a bande diagonali, vistosa per volere del compagno del defunto, che non piace ad alcuni consiglieri comunali i quali richiamano al rispetto del decoro cimiteriale. Intricati sono i motivi del mancato apprezzamento. Il più superficiale, e di maggior successo sulla stampa, è che la variopinta sia una tomba dell’orgoglio omosessuale, e che come tale spicchi (voglia spiccare, debba spiccare) nel grigiore delle sepolture circostanti. È tuttavia incontestabile che la morte sia una livella anche per l’identità sessuale, ragion per cui una volta deceduti non ha senso l’orgoglio di essere omosessuale o etero più di quanto non ne abbia l’orgoglio di essere geometra o contrammiraglio. Il secondo motivo è che la tomba sia brutta, per il chiassoso accostamento cromatico e per la sensazione di difformità che la sua presenza postmoderna crea in un cimitero tradizionale.

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