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Migranti. Il medico del naufragio: “Così l’Italia ha lasciato annegare i miei bambini”.

Il dottor Mohanad Jammo non risponde al telefonino. Subito dopo manda un selfie su WhatsApp in cui appare in camice verde, mascherina su naso e bocca, la cuffia da chirurgo in testa. E il messaggio: “Mi scusi, sto per entrare in sala operatoria“. La sua voce, nel videoracconto “Il naufragio dei bambini” pubblicato da L’Espresso e Repubblica, ha fatto il giro del mondo: “La barca sta andando giù, ti giuro, c’è circa mezzo metro d’acqua nella parte bassa. Stiamo morendo, per favore“, grida al telefono satellitare il dottor Jammo dal peschereccio su cui lui, sua moglie, i loro tre bambini e altri 480 profughi siriani stanno affondando. E l’ufficiale nella sala operativa della Guardia costiera italiana, impassibile: “Vai, vai, chiama Malta. Loro sono lì, sono vicini“. Ma non è vero. La nave più vicina è un pattugliatore militare italiano.

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