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Sanità. In un’azienda su quattro almeno un episodio di corruzione.

La corruzione avvelena un’azienda sanitaria su 4. È quanto emerge dall’indagine condotta dal Censis sulla percezione dei Responsabili della prevenzione della corruzione, organo istituito nel 2013 con l’obbligo di vigilare sulla trasparenza nelle strutture sanitarie. Sono state 136 quelle esaminate, nell’ambito del progetto “Curiamo la corruzione”. A subire maggiormente il fenomeno sono gli ospedali del Sud, che costituiscono il 37,3% del campione indagato. È emerso inoltre che il 6% delle spese del Servizio sanitario nazionale sia da imputare a sprechi e corruzione. La corruzione agisce soprattutto nella violazione del sistema di gestione delle liste d’attesa, nella segnalazione dei decessi alle imprese funebri e nei favoritismi verso i pazienti che provengono dalla libera professione. Ma rischi elevati si riscontrano anche nelle forniture, nelle assunzioni, nella possibile falsificazione della sperimentazione clinica e nell’iperprescrizione dei farmaci (ossia nella prescrizione di più dosi di quelle necessarie, o di medicinali più costosi).

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