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Torino. Il dolore per una benedizione negata.

Una famiglia scrive: “Il 4 giugno è occorsa una cosa molto grave. Al funerale previsto per nostra madre alle 11.40, entrata dal Cimitero Monumentale, ci è stata negata la benedizione di un cappellano. Le ragioni sono state evasive: “la Socrem ci fa storie per rispettare i tempi” o “il servizio è su prenotazione e oggi non possiamo” e peggio ancora “il cappellano c’è, ma non è prevista la benedizione, siamo volontari”. Insomma la Benedizione l’ho impartita io, come figlio, ricordando le sofferenze di una donna che per 12 anni ha combattuto la malattia assistita dalla famiglia e da suo marito. In una comunità che si rispetti e che si proclama civile, il diritto del commiato con una benedizione, credente o non credente sia il defunto, è sacrosanto. A noi non interessa il perché, né vogliamo saperle le ragioni di un diniego simile. Si vergognino le Istituzioni che non danno risposte concrete al cittadino neanche al momento della morte”.

Famiglia Boeris

fonte: lastampa.it

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