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Si ricordi anche di noi…

Egregio Presidente Mattarella,
in quest’ultimo periodo abbiamo assistito a numeri che hanno testimoniato l’impatto dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19.
Sul web, sui social media e in televisione abbiamo visto notizie che raccontavano l’impegno straordinario di medici, infermieri, forze dell’ordine, volontari e persone comuni che ogni giorno hanno messo a rischio la propria vita per salvare quella degli altri. A tutti loro va il nostro ringraziamento più sentito!
In Italia il settore funerario è composto da circa 6.000 agenzie funebri che danno lavoro a circa 25.000 persone, indotto escluso. Purtroppo anche fra gli operatori di settore abbiamo annotato perdite non indifferenti con la morte di colleghi e di collaboratori che onorando la propria scelta lavorativa si sono esposti in prima linea durante il periodo tragico vissuto dall’intero Paese e in particolare dalle province di Brescia e di Bergamo.
In questa gravissima situazione abbiamo potuto riscontrare grande solidarietà da parte delle famiglie colpite da un lutto, ma ci hanno addolorati la quasi totale indifferenza e nessun gesto di vicinanza da parte dei nostri politici. In particolare ci ha colpiti l’atteggiamento del Presidente Mattarella che ha nominato “Cavalieri al merito della Repubblica” alcuni cittadini di diversi ruoli, professioni e provenienza geografica che si sono particolarmente distinti nel servizio alla comunità, dimenticando completamente di ricordare anche simbolicamente, attraverso la nomina di un familiare di qualche nostro collega deceduto o di un rappresentante della categoria, gli enormi rischi affrontati dal comparto funerario.
Abbiamo di fatto operato con pericoli di contagio equiparabili e talvolta superiori a quelli delle strutture sanitarie. Siamo stati vicini ai familiari in quarantena e spesso con i Sacerdoti abbiamo accompagnato i defunti al campo santo. Lavorare in regime di restrizioni ci ha impegnato non solo dal punto di vista organizzativo, ma è stato davvero doloroso anche a livello personale e umano non poter celebrare con i dolenti la sepoltura dei loro cari.
Voglio ricordare che ogni perdita non è solo un freddo numero: sono persone con un nome, un cognome, dei familiari, degli amici, tutti con una storia personale unica ed irripetibile. Storie di lavoratori e di famiglie che perdono gli affetti più cari e ai quali esprimo una partecipe e commossa vicinanza.

Emanuel Foresti

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