Sigilli, da parte dei carabinieri del Noe, al crematorio di Montecorvino Pugliano. Lunedì mattina i militari del nucleo operativo ecologico, con il supporto logistico dei colleghi della compagnia di Battipaglia, hanno eseguito il provvedimento per verificare l’eventuale esistenza di fumi inquinanti e il corretto smaltimento dei rifiuti: evidentemente gli investigatori vogliono capire fino in fondo dove e come vengono trattate le ceneri. E, ancor prima, le salme che accedono nell’impianto. Non è escluso che, durante l’ispezione del Noe, sia stato verificato il funzionamento dei filtri: molte delle persone che abitano nelle vicinanze, infatti, affermano che di tanto in tanto dai camini fuoriesca fumo nero e che solo dopo un po’ i fumi si chiarifichino. Diverse sono le possibili cause di queste emanazioni, non necessariamente dovute a malfunzionamenti gravi o a irregolarità della procedura. In seguito al blitz l’impianto, ubicato in località Gallara nel perimetro del cimitero comunale, ha continuato a funzionare fino alle 17 di martedì (evidentemente per smaltire il lavoro già programmato), poi più nulla. I cittadini di Montecorvino Pugliano, nella giornata di ieri, non hanno visto alcun fumo levarsi dai camini dei tre forni presenti nell’impianto di cremazione. Tutto ciò, forse, per consentire ai gestori di mettersi in regola.