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Al via l’azione civile al Tempio crematorio di Biella.

Dopo una lunga e intricata fase penale, che ha attraversato la dichiarazione di responsabilità penale per le pratiche di cremazione avvenute fino all’ottobre del 2018 presso il tempio crematorio di Biella durante la gestione della So Cre Bi, la vicenda ha visto la condanna in giudizio abbreviato dei fratelli Alessandro e Marco Ravetti e il patteggiamento degli altri dipendenti della Agenzia Ravetti e della Seab. D’altra parte, tutte le denunce e le querelle presentate da circa 500 familiari che si erano rivolti alla struttura cimiteriale di Biella sono state definitivamente archiviate, nonostante le strenue opposizioni e la lunga battaglia legale condotta dal nostro team.
Nonostante le aspettative di partecipazione al processo penale non siano state del tutto soddisfatte, le numerose parti lesionate chiedevano anzitutto che i fatti fossero accertati con rigore, che agli imputati fossero contestati tutti i reati previsti dalla legge, che tutti i colpevoli fossero condannati con pene congrue e che infine fossero risarciti i danni ai familiari, in questo preciso ordine. Possiamo affermare, senza tema di smentita, che il risultato è stato, seppur lentamente, in gran parte raggiunto.
Attualmente, la richiesta di ottenere giustizia attraverso il risarcimento del danno, rimasta finora insoddisfatta e giustamente rivendicata anche da molti altri soggetti, dovrà essere avanzata in sede civile. In questo nuovo contesto, il Giudice potrà avvalersi di presunzioni semplici grazie ai numerosi indizi gravi, precisi e concordanti emersi durante le indagini e i processi penali.
La causa collettiva potrà pertanto fare uso dei risultati delle indagini e dei processi penali, nonché delle confessioni dei vari protagonisti delle condotte illecite, per legittimare la richiesta risarcitoria delle altre famiglie coinvolte nello scandalo e la condanna al pagamento dei danni, non solo a carico dei Ravetti, ma anche degli enti responsabili della vigilanza sul servizio di cremazione, come il Comune di Biella e la Seab.
Il lavoro di raccolta dei dati e dei documenti per ciascun nucleo familiare è quasi completo e, una volta ottenute le ultime adesioni e dichiarazioni sulla privacy, daremo il via a questa nuova e importante iniziativa giudiziaria. L’obiettivo primario rimane quello di ottenere giustizia e una chiara affermazione di responsabilità sia da parte dei Ravetti che degli enti preposti alla vigilanza, condannando severamente tutti coloro che hanno contribuito a questa tragedia, sia dal punto di vista economico che morale.

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