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Roma. É emergenza pure nei cimiteri: “Un mese per una cremazione”.

Ormai anche avere una degna sepoltura, nella Capitale dei disservizi, è diventata un’impresa, se non un lusso. Per essere cremati, infatti, le attese possono arrivare fino a un mese, mentre dare un ultimo saluto ai propri cari è possibile solo a fronte del pagamento di una tassa.
“La chiamano la stanza del commiato, paghi 255 euro per assistere alla cremazione”, ci spiega Silvana, che a luglio ha perso il fratello Toni. “È una speculazione sul dolore delle persone – commenta – ma questo è il minimo”. Per cremare la salma dell’uomo, venuto a mancare lo scorso 18 luglio, Silvana e la sua famiglia hanno dovuto attendere giorni e giorni. “Non ci hanno fatto sapere nulla per settimane, così il 10 agosto sono andata all’Ama e mi hanno risposto che avevano messo il corpo di mio fratello tra le salme sconosciute, mentre noi avevamo già pagato in contanti per il funerale, la cremazione e la tumulazione”, racconta.
Solo dopo aver versato di nuovo la somma – che Silvana si è fatta restituire dall’agenzia di pompe funebri – direttamente agli uffici dell’Ama, il corpo di Toni ha potuto accedere alla cremazione.

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Abbattitore salme

 

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