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Finale. “Rapinata al cimitero” di Massa, ma era una simulazione.

 Mariella Maroni da qualche tempo svolgeva un servizio di volontariato nel cimitero di Massa: si occupava di tenere in ordine e appena aveva preso servizio si era prodigata a stipulare un’assicurazione privata contro eventuali aggressioni. E nei giorni scorsi la donna aveva in effetti denunciato ai carabinieri di essere stata rapinata mentre si trovava al lavoro nel camposanto, intenta a raccogliere delle foglie. Aveva addirittura descritto con meticolosa attenzione il suo aguzzino, individuandolo in un giovane magrebino. Per sostenere la sua tesi e renderla ancora più credibile si era recata al pronto soccorso per farsi refertare a causa di evidenti segni rossi al collo e poi aveva cercato di farsi pubblicità pubblicamente.

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