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Posatora. Un “cimitero da incubo”. Famiglie di cinghiali tra le tombe.

Un’applicazione pubblicizzata al cancello, corredata da un QR code che consente di localizzare le sepolture dei propri cari attraverso il cellulare, promette un cimitero all’avanguardia e in sintonia con i tempi. Tuttavia, una volta varcato il cancello, la realtà si svela in tutta la sua diversità.

Le crepe e i blocchi pericolanti a seguito del terremoto di novembre 2022 persistono, circondati da barriere che alcuni hanno già superato, poiché portare un omaggio floreale ai propri defunti sembra prevalere sul pericolo evidente.

In un’epoca in cui i cinghiali fanno parte del panorama delle sepolture, hanno abbattuto croci e recinzioni nel loro scavo alla ricerca di ghiande e radici.

Il bagno pubblico? La serratura è saltata, e la chiusura viene mantenuta grazie a un mattone da muratore. Benvenuti, dunque, nel cimitero di Posatora, dove l'”horror” non è legato alla presenza delle tombe dei defunti, ma piuttosto all’assenza di cura che affligge l’intero luogo di riposo. Più di un cittadino ha segnalato al Comune il degrado in cui il cimitero è immerso. La rimozione delle foglie secche, che si accumulavano fino alle ginocchia delle persone, ha richiesto ben due mesi. Il Carlino ha documentato lo stato attuale del cimitero durante una visita effettuata la mattina scorsa.

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