Sono sempre di più i rodigini che scelgono la cremazione dopo la morte. Se nel 2012 soltanto il 7,5% dei defunti (uno ogni 13) optava per questa possibilità, nel 2017 il 16,1% (uno ogni sei) dei 605 deceduti a Rovigo città ha scelto la via dell’inceneritore. Insomma, il fenomeno in cinque anni è più che raddoppiato, e la tendenza è ancora in crescita. E anche per adattarsi ai tempi mutati, e alle nuove richieste dei cittadini, il comune di Rovigo ha varato un nuovo regolamento di polizia mortuaria che supera quello precedente, risalente al 1954 e non più aggiornato dopo il 1966. Nel testo, un capitolo è dedicato proprio alle cremazioni. All’interno dell’ampliamento del cimitero, infatti, sarà creato un ambiente apposito per la dispersione delle ceneri, ovviamente non a cielo aperto. Inoltre, sono state recepite le norme di legge riguardante la conservazione domestica delle urne cinerarie, ed è stata prevista la possibilità di sepoltura comune di salma e ceneri per familiari, coniugi, ma anche conviventi, che dovessero farne richiesta. Tra le novità, anche la creazione di un’area cimiteriale di tipo inglese, con sepoltura a terra non in campo comune.