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Ivrea. Nasce la Casa Funeraria Cavallari.

“Un servizio unico sul territorio che unisce il recupero di un edificio storico legato al mondo olivettiano a una nuova concezione di vivere il dolore per la perdita dei propri cari.
Da sabato 13 gennaio è operativa la Casa Funeraria Cavallari, in via Torino 22/24 ad Ivrea, nella storica fabbrica di ferri e acciai della famiglia Marra, che contava tra i suoi maggiori clienti l’Olivetti.
Acquistato dalla famiglia Ranieri Marra, lo stabile storico, con una superficie di duemila metri quadrati, ritorna a nuova vita grazie al progetto del valore di circa 2 milioni e mezzo di euro, per un anno esatto di lavori, ideato da Luca Cavallari con la moglie Grazia e la figlia Martina.
“Con questo importante restauro, che fa rinascere la fabbrica di ferro della famiglia Marra che forniva l’Olivetti, diamo al territorio una struttura unica nel suo genere, che riguarda un nuovo modo di approcciarsi alla morte e al dolore per i propri cari”, racconta Luca Cavallari durante la visita anticipata. La casa funeraria, così come l’abbiamo progettata, permette di vivere il lutto con dignità.”
“Lo si percepisce appena si entra, dove ad accogliere sono colori tenui, una calda musica di sottofondo e ambienti attentamente studiati e simbolici. ‘Ci siamo avvalsi dei migliori professionisti del territorio, che hanno compreso cosa volevamo trasmettere. I lampadari, pezzi unici, sono stati realizzati dall’artista internazionale Paola Risoli in collaborazione con la Ergotech di Borgofranco, mentre le piante del Giardino della memoria sono di Hortilus di Ivrea e i dipinti simbolici che ornano le sale dedicate ai defunti sono stati realizzati dalla pittrice eporediese Cinzia Perino.
Nella progettazione, invece, siamo stati aiutati dagli architetti Anna Menaldo e Francesca Ranieri”, continua Cavallari. “Abbiamo ricreato un vero e proprio percorso, seguendo le rigide leggi di questo settore, e abbiamo spostato in quella che fu Casa Marra anche la parte direzionale e amministrativa dell’attività, prima situata dall’altro lato di via Torino.”
Antico e moderno si trovano nello stile, nelle finiture di ultima generazione, nella storia dell’edificio che riaffiora: ‘In ogni ambito abbiamo cercato di coniugare moderno e storico e possiamo dire di aver conquistato un’importante vittoria con la ristrutturazione di questa importante parte della storia industriale di Ivrea’, prosegue Cavallari. I pilastri sono parte integrante delle sale e nella sala del commiato abbiamo voluto esaltarli con la progettazione e l’illuminazione.
Poi c’è la scala in ferro battuto, che caratterizza l’ambiente, ma sono rimaste anche le porte di un tempo. I soffitti, in legno con le putrelle in ferro, e quello in ferro e vetro del Giardino della memoria, luogo che accoglie i visitatori invitati alle cerimonie laiche, sono gli stessi dell’antica fabbrica di ferro che riforniva gli stabilimenti Olivetti.
La storia è palpabile. In questo ambiente, per esempio, ci sono anche le immagini di inizio ‘900 dell’edificio.
Una stampa ritrae Ernesta Marra in Ranieri, nata nel 1921 e figlia di Valentino Marra, che fece costruire il palazzo. La modernità, invece, connota gli ambienti tecnici, dal corridoio nero, previsto per legge, all’obitorio interno fino all’autorimessa. Abbiamo puntato sull’innovazione e sugli alti standard qualitativi: anche per l’impianto di raffreddamento e riscaldamento. Inoltre, abbiamo allestito anche un’area ristoro e ogni spazio è videosorvegliato.”
“Anche l’esterno richiama la storia di Casa Marra e di Ivrea: ‘Nel cortile abbiamo ripristinato il pavimento in pietre di fiume e cubetti di porfido, come nella tradizione della nostra città, e mantenuto gli elementi in ferro battuto. Abbiamo puntato sull’eccellenza per fare ancora meglio il nostro lavoro. Un connubio tra antichità e modernità. In alto, Luca Cavallari con la moglie Grazia e la figlia Martina nell’atrio della casa funeraria. In basso, la Sala del commiato, con la scala risalente al 500, il Giardino della memoria con le volte originali in ferro battuto e i dipinti di Cinzia Perino, realizzati nelle sale che accoglieranno defunti e dolenti.”
“Un luogo pensato per tutti, al di là delle convinzioni e delle religioni, seguendo l’esempio di quanto già avviene in altre parti del mondo: la Casa Funeraria Cavallari, con la Sala del Commiato, introduce nel Canavese un’importante novità.

«Il dolore non può essere eliminato, ma a differenza di una casa di cura o di un ospedale, gli spazi che abbiamo curato in ogni dettaglio offrono la possibilità di vivere le emozioni nella massima riservatezza, in un ambiente intimo e confortevole, senza distinzioni di religione», spiega la famiglia Cavallari. «Negli Stati Uniti d’America questo approccio alla morte ha avuto inizio 50 anni fa, è arrivato in Europa circa 30 anni fa, ma in Italia le prime case funerarie laiche sono sorte solo una decina di anni fa a Milano e in Piemonte circa 3 anni fa. Era giunto il momento che anche Ivrea avesse la sua struttura laica».
Il percorso ideato è simbolico: «Abbiamo pensato a un cammino che comincia nel cortile per dipanarsi tra le stanze dedicate ai defunti da una parte e tra il Giardino della Memoria e la Sala del Commiato dall’altra.
Poi si prosegue verso la prima stanza dedicata ai defunti, la Sala del Tempo, composta da un’area comfort per i dolenti e la stanza dedicata al feretro. A seguire troviamo la Stanza del Cammino e la Stanza del Pensiero. Ogni sala ha dei fondali dipinti a tema, ideati da me e mia figlia, che accompagnano simbolicamente i defunti e il dolore dei parenti», continua Luca Cavallari. «Si arriva così alla Sala del Commiato, dove un elemento caratterizzante è la scala ottocentesca in ferro battuto che rimanda a una simbolica salita verso il cielo».
Questo ambiente rappresenta la grande novità: «È uno spazio senza simboli religiosi, totalmente laico, dove cristiani, ebrei, musulmani e chiunque altro può trovare spazio, dove chiunque può celebrare e salutare i propri cari», sottolinea l’imprenditore. «Lo spartiacque è stato rappresentato dall’aumento delle cremazioni rispetto al rito funebre tradizionale. Parallelamente è cresciuto il bisogno di spazi laici come alternativa per chi non predilige la funzione in chiesa. In questo luogo è presente anche un pianoforte, per chi ama la musica, e proprio per chi sceglie la cremazione abbiamo pensato a un oggetto speciale e prezioso, un porta-urne in pelle che abbiamo fatto realizzare dai migliori mastri sellai al mondo, i Fratelli Moirano di Strambino».
Uno dei luoghi più interessanti della Casa Funeraria è il Giardino della Memoria, ricco di piante e alberi, un vero e proprio giardino d’inverno, riscaldato nei mesi freddi, che serve come luogo di accoglienza per i riti che hanno luogo nella Sala del Commiato. «È uno spazio unico – conclude Cavallari – uno dei momenti più belli di questo progetto, dove il respiro di questo storico edificio industriale di inizio ‘900 ben si allinea con l’idea di accoglienza che vogliamo trasmettere per chi ci sceglie nei momenti più difficili della propria vita».

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