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Casa Funeraria di Pomigliano, inchiesta archiviata: “Nessun illecito”.

Il gip Critelli archivia il procedimento penale a carico del titolare dell’azienda che sta realizzando l’immobile e dei tecnici che ne hanno curato il progetto . Si è chiusa con una vittoria giudiziaria dell’impresa che sta realizzando l’immobile la vicenda della prima casa funeraria di Pomigliano, l’edificio privato ancora in costruzione destinato ad accogliere i feretri del caro estinto per un ulteriore saluto dei parenti prima della tumulazione. Un progetto in stile “americano” voluto quattro anni fa dal Comune accanto al cimitero della città delle fabbriche e che però ha conosciuto una serie di ostacoli.
Ma alla fine è stato il gip del tribunale di Nola, Daniela Critelli, a risolvere definitivamente il caso accogliendo la richiesta di archiviazione avanzata dal pubblico ministero Luca Pisciotta del procedimento penale a carico del titolare dell’impresa e dei due tecnici che hanno curato l’innovativo progetto. L’archiviazione del procedimento penale segue di sei mesi il dissequestro del cantiere deciso ad aprile dal tribunale del Riesame di Napoli dopo la convalida del sequestro firmato dal tribunale di Nola.
Una storia tormentata. Il primo sequestro della struttura di via Corradino avvenne nel 2021. Fu un sequestro preventivo messo a segno dal comandante della polizia municipale, Luigi Maiello, che contestò una serie di presunti illegittimità nel rilascio del permesso a costruire consentito grazie a una delibera di variazione della destinazione urbanistica dei suoli votata in municipio dalla maggioranza consiliare retta, allora come oggi, dal sindaco Raffaele Russo. Successivamente l’ufficio gip del tribunale di Nola dissequestrò la struttura, un grande edificio di tre piani, a causa dell’assenza di una relazione tecnica.

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