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Funerali con i portantini delle bare “in nero”, scoperti oltre 130 lavoratori irregolari in 17 Pompe Funebri del Pescarese.

isoccupati di età compresa tra i 30 e i 50 anni impiegati come portantini nelle attività di “spallaggio” dei funerali della zona ma senza contratto né tutele.
Questo quanto sarebbe emerso nel corso dell’operazione “Steal Jobs” della guardia di finanza della tenenza di Popoli riguardante il fenomeno del “lavoro sommerso” nel settore delle onoranze funebri della provincia di Pescara. I controlli sono stati eseguiti in 17 aziende del Pescarese.
E sarebbero più di 130 i dipendenti risultati irregolari nel rapporto di lavoro. Di questi, la metà completamente “in nero”, alcuni anche percettori del reddito di cittadinanza e delle misure di sostegno emergenziali per il Covid-19.
L’attività di indagine e di controllo economico del territorio condotte dai finanzieri della tenenza di Popoli sono state fondamentali nella ricostruzione di quello che appare come un vero e proprio schema d’azione fraudolento.
Nell’organizzazione dei funerali, infatti, le aziende di pompe funebri avrebbero occultato i portantini “in nero”, registrando, al loro posto, la presenza di dipendenti regolarmente assunti, nei verbali di chiusura feretro depositati al Comune. Con il risultato che spesso le stesse persone comparivano impiegate in più funerali nello stesso momento.
Il trucco dell’ubiquità degli operatori veniva agganciato, poi, anche alla mancata contabilizzazione della fattura emessa per il servizio di somministrazione del personale reso ai competitors regolari.

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