Sconosciuti hanno piazzato e fatto esplodere un potente petardo di manifattura artigianale sul davanzale di un appartamento che per fortuna in quel momento non era occupato da chi lo abita. Le indagini sono svolte agli agenti di polizia del commissariato locale che hanno raccolto la testimonianza di alcuni vicini e di chi abitava la casa presa di mira dagli attentatori, un dipendente di un’agenzia di pompe funebri di Manduria. L’uomo non avrebbe saputo dare una spiegazione a quell’atto violento escludendo qualsiasi motivo di ritorsione nei suoi confronti. Qualcosa sarebbe invece emersa dall’ascolto dei suoi datori di lavoro. I titolari dell’agenzia funebre, infatti, alcuni mesi fa avevano denunciato ai carabinieri un inquietante episodio che potrebbe ricondurre al racket delle estorsioni. Nella cassetta della posta della sede aziendale, fu trovato un biglietto con una richiesta di denaro e con minacce, se non lo avessero fatto, di farli saltare in aria. Tempo prima, inoltre, la stessa impresa era stata oggetto di un incendio doloso che provocò ingenti danni. Toccherà alla polizia verificare l’esistenza di possibili collegamenti tra i tre fatti criminali.