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Verona. Nessuna estorsione alle onoranze funebri: assolto il cappellano del cimitero.

La Corte d’Appello di Venezia ha assolto perché “il fatto non sussiste” don Silvano Corsi, cappellano del Cimitero di Verona, che era stato condannato nel 2015 a un anno e due mesi e a una multa di 300 euro per tentata estorsione ai danni di una impresa di onoranze funebri. Il sacerdote era stato accusato di aver preteso denaro, 10 o 20 euro, per la celebrazione di un funerale o per la benedizione delle ceneri. Le accuse risalgono al 2013, quando don Silvano, “al solo fine di indennizzare due diaconi provenienti da fuori Verona”, sottolinea la Curia veronese in una nota, “che sopportando in prima battuta le spese per la benzina delle loro vetture, aveva richiesto a più riprese alla società di pompe funebri il versamento di 10 euro per poter compensare le spese”. Il sacerdote, sottolinea la Chiesa scaligera, “fu fatto passare come un bieco estortore nei confronti dei parenti dei defunti”. L’Impresa denunciò la presunta estorsione al vescovo di Verona, di fronte al quale nel luglio 2013 fu trovata una soluzione pacifica della vicenda. Ma la stessa società aveva sporto denuncia alla Guardia di Finanza e quindi alla Procura della Repubblica. La sentenza è stata appellata nel 2015 dai difensori di don Silvano e dopo sette anni la seconda sezione penale della Corte d’Appello di Venezia ha accolto il ricorso degli avvocati.

fonte: ilgazzettino.it

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