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Roma. Pagano per la cremazione, ma nell’urna c’è solo terra: agenzie funebri sotto indagine.

Pagano per cremare il loro parente defunto, ma nell’urna che viene consegnata non ci sono le sue ceneri, ma del semplice terriccio. I resti del corpo, invece, vengono tagliati con un coltello e seppelliti nell’area comune del cimitero. Insomma, le pompe funebri incassavano i soldi imbrogliando i loro clienti. A gennaio del 2020 è stato scoperto il primo caso al cimitero di Roma Prima Porta e sono cominciate le indagini dei carabinieri del nucleo radiomobile. Sono stati complessivamente undici i casi simili scoperti dai militari: la pm Silvia Sereni, titolare delle indagini, ha iscritto sul registro degli indagati sei titolari di altrettante pompe funebri. L’accusa è quella di truffa. Le indagini sono state chiuse da pochi giorni e nelle prossime ore la pm valuterà se chiedere al gip il rinvio a giudizio degli indagati.

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