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Roma. Mazzette per i funerali: 18 persone a processo.

Diciotto rinvii a giudizio, ventitré proscioglimenti e una condanna a 6 mesi in abbreviato. Si è chiusa così la maxi inchiesta sul “Caro Estinto” che ha fatto luce su un giro di “mazzette” legate al mercato delle pompe funebri della Capitale e che ha visto coinvolti politici, dirigenti Asl e titolari di onoranze funebri. Un sistema nel quale per accaparrarsi l’organizzazione di un funerale, dentro la camera mortuaria del San Camillo e in altri ospedale romani, venivano allestiti pure uffici (abusivi) di pompe funebri. Un business allargato e consolidato, però, che non ha riguardato per anni solo l’ospedale di Monteverde. Ma anche il Sandro Pertini, il Sant’Eugenio e il Cto. Con accuse che vanno dall’associazione a delinquere alla corruzione, vanno a processo titolari di agenzie funebri, a partire dal patron della Taffo, Luciano Giustino e i figli Daniele e Alessandro. Ma anche politici, tra cui l’ex parlamentare Domenico Gramazio e il figlio Luca (ex politico del Pdl), condannato in appello a 8 anni e 8 mesi nel processo per Mafia Capitale. Quest’ultimo in questo procedimento è accusato di corruzione: avrebbe ricevuto soldi dai Taffo per la sua campagna elettorale come candidato alla Pisana nel 2013 e in cambio avrebbe assicurato ai titolari dell’impresa un contratto con l’Istituto neurotraumatologico italiano per le sedi di Grottaferrata e Canistro. Fra i rinviati a giudizio anche alcuni ex dirigenti di Asl mentre è stato assolto l’ex consigliere regionale del Gruppo Misto, Antonio Paris. A processo vanno anche altre imprese di onoranze funebri tra cui la Cattolica 2000. La prima udienza è fissata per il prossimo 12 febbraio.

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