“Carissimo, con gioia ho ricevuto tue notizie, mi compiaccio tanto nel sapervi a tutti in ottima salute. Lo stesso, grazie a Dio, al momento posso dire di me. Per quanto riguarda quel nome che mi hai fatto, sto cercando di risolvere e di fargli parlare dal nostro comune amico. Adesso saluto e di cuore ti ringrazio che il nostro buon Dio ci guidi a fare opere buone per tutti“. Il messaggio, che avrebbe potuto scrivere il più ingenuo dei boy scout o un ragazzotto di provincia che mette il proprio destino nelle mani del Signore, è in realtà uno dei pizzini trovati nel covo del boss Bernardo Provenzano e destinato a un nome in codice per chissà quale “pratica” da sbrigare. Bibbia, immagini sacre, santini di Padre Pio sono da sempre il miele spalmato sull’amara latitanza di malavitosi con omicidi e torture alle spalle certo, ma con una fede spesso esasperata e ostentata. Le processioni con tanto di inchino davanti alle abitazioni delle famiglie mafiose hanno fatto la storia, e la mongolfiera lanciata il 16 agosto a Valenzano non è che l’ultimo caso.