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La crescita preoccupante della Bi-Eutanasia nei Paesi Bassi.

Nel corso degli ultimi anni, i Paesi Bassi hanno assistito a un aumento significativo dei casi di bi-eutanasia, una pratica in cui le coppie scelgono di morire insieme.
Nel 2023, ben 33 coppie hanno deciso di porre fine alla loro vita in questo modo, rispetto alle 13 coppie del 2020. Questo trend evidenzia una mentalità eutanasica sempre più radicata nella società olandese, che sembra dimenticare la realtà che si tratta comunque di omicidio o suicidio.
Come afferma il Cantico dei Cantici, “l’amore è forte come la morte”. Tuttavia, alcune interpretazioni di questo concetto risultano alquanto discutibili.
Dopo quasi cinquant’anni di matrimonio, Jan ed Els hanno scelto di morire insieme, un atto che hanno definito “bi-eutanasia”. Jan, 70 anni, soffriva di un mal di schiena cronico, mentre Els era affetta da demenza senile. Entrambi ritenevano insopportabile continuare a vivere nelle loro condizioni e soprattutto vivere l’uno senza l’altra. “Se prendi un sacco di medicine, vivi come uno zombie,” aveva dichiarato Jan, “quindi, tenuto conto del dolore che provo e della malattia di Els, penso che dobbiamo mettere la parola fine a tutto questo”.
Nei Paesi Bassi, è la persona sofferente a decidere quando il dolore diventa insopportabile, secondo la legge vigente.
Nonostante il rifiuto del loro medico di famiglia, che riteneva Els incapace di prendere una decisione così grave, la coppia ha comunque proceduto. Anche in assenza di patologie neurodegenerative, la ragionevolezza e la sanità mentale di una persona che desidera togliersi la vita sono questioni complesse e controverse.
Nel 2023, il 5% dei decessi nei Paesi Bassi è avvenuto tramite una forma di omicidio assistito, che sia consenziente o meno. In totale, 9.068 persone sono morte per eutanasia, di cui 66 in coppia.
La bi-eutanasia ha visto un aumento costante: 13 coppie nel 2020, 16 nel 2021 e 29 nel 2022.

Tra questi casi, spiccano anche figure di rilievo come l’ex primo ministro olandese Dries van Agt e sua moglie Eugenie.
Jan ed Els sono morti il 3 giugno scorso. Lui per un mal di schiena, lei per la demenza.
Quando muore una persona amata, spesso anche l’altro coniuge si sente spinto verso la stessa fine.
Tuttavia, la vita è un dono prezioso che va servito e rispettato, anche nei momenti di dolore e difficoltà.
La bi-eutanasia sta trovando una crescente accettazione nei Paesi Bassi e rischia di diffondersi anche altrove. Questa tendenza può essere attribuita a due fattori principali. Il primo è l’atteggiamento positivo della società olandese verso l’eutanasia, vista come una pratica moralmente accettabile.
Dal 2002, anno di legalizzazione, l’eutanasia è diventata parte integrante della cultura olandese.
Il secondo fattore è la narrativa romantica che associa l’amore alla morte, presente nella letteratura e nella cultura popolare.
Storie di amanti che scelgono di morire insieme, come quelle di Tristano e Isotta, Werther, o Romeo e Giulietta, contribuiscono a idealizzare la morte in tandem, offuscando la realtà cruda di omicidio o suicidio.
Sebbene queste storie possano sembrare affascinanti e romantiche, è importante ricordare che la pratica della bi-eutanasia non è altro che la fine volontaria della vita.
La narrativa romantica può contribuire a giustificare queste scelte, ma non cambia la natura fondamentale dell’atto.
In conclusione, mentre la bi-eutanasia continua a crescere nei Paesi Bassi, è cruciale mantenere un dibattito etico e morale su questa pratica, ricordando sempre il valore intrinseco della vita umana.

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