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Ravenna. Salme trasportate su carrelli, fra auto e bidoni. Ancisi apre il “caso obitorio”.

È un problema che attiene alla dignità di ogni servizio pubblico, specie se impone il rispetto della morte. Si tratta del servizio funebre, in particolare delle persone decedute nell’ospedale civile di Ravenna che vengono trasferite nella camera mortuaria del Comune, distante qualche centinaio di metri all’interno dello stesso complesso edilizio. Le salme vengono trasportate a piedi, viaggiando a cielo aperto, su un carretto spinto a mano, tra automobili parcheggiate e bidoni dei rifiuti. Molti ospedali sono dotati di camionette piccole elettriche, pressappoco come quelle utilizzate a Ravenna per l’immondizia ospedaliera. Da morti, siamo forse considerati peggio del pattume?

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