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Fornire alle pompe funebri notizie sui deceduti in ospedale è atto contrario ai doveri d’ufficio.

Il Giudice di legittimità, con sentenza 27 giugno 2018 n. 29442, conferma ancora una volta la configurabilità del delitto di corruzione propria di cui all’art. 319 c.p. con riferimento alla condotta del dipendente ospedaliero che fornisca agli impresari delle pompe funebri, dietro compenso (o sua promessa), i nominativi ed altre informazioni sulle persone decedute, in quanto comportamento contrario ai doveri di riservatezza e di imparzialità cui l’amministrazione sanitaria è tenuta.

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