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Roma. Documenti falsi per vendere tombe al Verano e a Prima Porta: chiesti cinque anni per ex funzionario Ama.

Documenti falsi per garantirsi la costruzione di tombe da vendere ai privati nei cimiteri del Verano e di Prima Porta. Un’operazione per cui rischiano di essere condannati Francesco Renzetti, ex responsabile delle concessioni cimiteriali, e Alfredo Guagnelli, titolare di una ditta di pompe funebri, scomparso senza lasciare traccia dal 2009 tanto da far sospettare alla procura che sia stato ucciso. E mentre gli inquirenti cercano il cadavere dell’imprenditore, il pm ne chiede la condanna a tre anni di reclusione con l’accusa di falso nella speranza che sia ancora vivo. Nei confronti di Renzetti, invece, la procura propone la pronuncia di un verdetto di colpevolezza a cinque anni di reclusione, contestando all’ex funzionario Ama anche un peculato di circa 20 mila euro sui pagamenti delle reversali. L’inchiesta nasce nel 2007 quando Renzetti viene indagato nell’ambito dell’inchiesta “pace eterna”.

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