fbpx

Renzo Oldani e quel tocco di umanità nei confronti di chi perde una persona cara: “Il nostro non è solo un lavoro”.

È facile uscire arricchiti da una chiacchierata con Renzo Oldani, titolare delle Onoranze Funebri Varese Campo dei Fiori, grazie all’amore e alla passione che mette in tutto ciò che fa: è quello che ci è capitato dopo essere andati a trovarlo nella sua Casa funeraria di Sant’Ambrogio, la prima nel comune di Varese aperta 15 anni fa.
E’ difficile parlare del dolore di tante persone che si rivolgono a Renzo per organizzare l’ultimo saluto ai propri cari, spesso da lontano per colpa del Coronavirus e senza aver potuto dare loro neppure una carezza, così come è difficile per lui e per i suoi 19 dipendenti impegnati da Arcisate-Induno ad Azzate a Malnate, da Varano a Gazzada a quassù «correre sul filo di un rasoio dove dobbiamo controllare anche l’emozione o la commozione che, in qualche momento, potrebbe prendere il sopravvento».
Ma l’umanità di Renzo, anche in situazioni così delicate, ci permette di provare a usare le parole giuste di fronte alla sofferenza dei parenti che perdono una persona a cui hanno voluto, vogliono e vorranno sempre bene.
«Noi proviamo a dare attenzione – dice Renzo dietro la mascherina – non possiamo curare una ferita così grande come quella di una perdita ma proviamo a far capire a tutti che siamo qui non solo per fare il nostro lavoro ma perché crediamo in ciò che facciamo e nelle persone, e se possiamo dare un aiuto, oltre che un servizio, non ci tiriamo indietro».
Difficile restare indifferenti quando Renzo racconta quali sono le richieste che arrivano da chi ha perso una mamma, un papà, una nonna o un nonno nelle residenze per anziani e, non potendo accedervi perché gli altri ospiti devono restare al sicuro, «chiede di recuperare e custodire gli oggetti e i ricordi lasciati nelle stanze: è tutto quello che resta di loro oltre al ricordo, noi lo recuperiamo e lo custodiamo con cura finché non potremo riconsegnarlo alle famiglie».

continua a leggere

Condividi