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Coronavirus. Gianni Gibellini: “Velocizzare la sepoltura di chi muore in casa”.

“Le visite necroscopiche vanno potenziate e riorganizzate immediatamente. In queste condizioni non è pensabile tenere un morto in casa per 24-30 o anche più ore ad aspettare che arrivi il medico per accertarne il decesso.
È un rischio per i parenti, ma anche per noi operatori funebri che poi dobbiamo portare via la salma: è già capitato di trovare cadaveri in avanzata decomposizione. Di questo passo ci faranno morire come i cani arrabbiati”. Gianni Gibellini, presidente nazionale dell’Eccellenza funeraria italiana, la rete che rappresenta oltre 250 imprese funebri in Italia, lo sta ripetendo ai vertici della sanità, locale e nazionale. E’ il dramma di chi muore in casa.
“Non si può aspettare così tanto tempo per avere il certificato necroscopico e procedere quindi con la sigillatura della bara – dichiara Gibellini  – Ci vogliono più medici necroscopi e dotati di elettrocardiografo, in modo da intervenire in poche ore e accorciare il periodo di osservazione.

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