Ha scelto Azrael, l’angelo traghettatore, perché “trasversale a molte religioni, né uomo né donna, universale” per raccontare a suo modo il lavoro di chi ogni giorno cerca di rendere meno dolorosa e il più dignitosa possibile l’esperienza del lutto.
Tiler, il famoso street artist genovese dal volto mascherato, è stato “arruolato” con un progetto particolare da Asef, l’azienda partecipata del Comune di Genova specializzata in onoranze e trasporti funebri.
Il noto “piastrellista” (tiler in inglese significa, appunto, piastrellista) è l’autore che ha realizzato l’opera che la società partecipata ha posto al centro della campagna pubblicitaria lanciata in queste ore, la novena dei defunti, a sostegno del marchio e del messaggio: “L’arte di esserci. Sempre”.
Una scelta coraggiosa e originale quella di Asef – prima azienda di onoranze funebri in Italia a creare una campagna basata sulla street art – che ha puntato sul coinvolgimento di una figura sicuramente eterodossa, “amata e odiata” ma comunque dalla firma e dallo stile riconoscibile e unico.
“Sulla scia del celeberrimo Banksy si è collocato da qualche anno il genovese Tiler che ama scegliere quartieri trascurati per lasciare sui muri un’immagine non solo delle sue denunce ma anche di eventi come l’addio a Vialli o di personaggi come Govi o di simboli come la Lanterna che ci appartengono. E lo fa in maniera singolare“, dice di lui il critico d’arte Luciano Caprile.
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