Federcofit, la Federazione nazionale del comparto funerario italiano, boccia la richiesta di modifica della Legge regionale ligure sui servizi funebri avanzata dalle Pubbliche Assistenze e da alcuni politici del Levante ligure. “Questa legge regionale stabilisce infatti, da una parte, che l’attività funebre è attività imprenditoriale ed è, quindi, consentita unicamente a ditte individuali o società di persone o di capitali che sottostanno a precisi requisiti e, dall’altra, che vi è incompatibilità tra l’attività funebre e i servizi di ambulanza e, più in generale, le attività sanitarie e parasanitarie come quelle gestite dalle Pubbliche Assistenze”, dichiara Piero Chiappano, segretario nazionale di Federcofit, sodalizio che vanta anche in Liguria numerose imprese associate.
Queste disposizioni, del resto, sono ricorrenti in molte leggi regionali sui servizi funebri e sono presenti anche nell’ultimo disegno di legge nazionale in discussione alla Camera nella scorsa Legislatura a firma di Lega (la ligure Foscolo), Partito Democratico (Pini) e Forza Italia (Brambilla), che è in netta contrapposizione con le richieste provenienti dalla Liguria. “Non è, infatti, ammissibile la gestione dell’attività funebre insieme ad attività adiacenti ed a questa sfortunatamente propedeutiche”, spiega Chiappano. “I partiti a livello nazionale, anche il Pd, lo hanno compreso, il consigliere Natali si metta d’accordo con i suoi, a meno che non si intenda trasformare la funeraria ligure in una ‘riserva di caccia’ delle associazioni onlus e non in una attività imprenditoriale governata da regole certe, eque ed uguali per tutti”.
“Ci preme sottolineare che compito delle leggi che regolano anche le attività di impresa è innanzitutto quello di garantire pari condizioni operative, tecniche e fiscali a tutti gli attori che decidono di scendere in campo”, sottolinea inoltre il segretario nazionale di Federcofit, “cosa che non avverrebbe con le Pubbliche Assistenze, che possono contare sulle agevolazioni previste per il terzo settore.
Le leggi, anche se non condivise, si rispettano e si osservano con la libertà, certo, di ricorrere ad istanze superiori, europee o quant’altro, ma si debbono applicare.
La proroga di ben 36 mesi concessa per le associazioni è già un trattamento di favore, ma basta con ulteriori richieste. Inoltre, riteniamo fondamentale il principio di incompatibilità, così come da legge, per impedire che un soggetto acquisisca una posizione dominante e si avvantaggi rispetto ai concorrenti. Si tratta di evitare ogni condizione di miglior favore, insomma.
Qui nessuno vuole approfittarsi di nulla: se si vuole fare impresa, perché tale è l’attività funebre”, conclude Chiappano, “si accettino le regole d’impresa”. “I funerali a prezzo calmierato esistono dappertutto, in base ad accordi che i comuni prendono con le imprese in piena correttezza e trasparenza, e non verranno meno neanche in Liguria”, chiarisce Ivan Marinangeli, presidente regionale ligure di Federcofit. “Né si deve dimenticare che la Pubblica Assistenza di La Spezia, con quasi 2 milioni di fatturato dell’attività funebre, è una delle prime cinque aziende funebri della Liguria: si abbia il coraggio, quindi, di fare impresa a tutti gli effetti, come avviene in tante regioni italiane da parte di analoghe strutture sociali.
E si cessi la lamentela di non avere più utili da rivolgere alle opere di bene: in uno stato di diritto non è oggettivamente accettabile di svolgere un’azione benefica grazie a condizioni di maggior favore nella gestione di attività imprenditoriali”.
Milano, 7 dicembre 2022
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