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Per imparare a vivere dobbiamo imparare a morire.

Dall’alba dei suoi giorni, l’essere umano ha sempre combattuto una battaglia contro l’unico evento di cui ha certezza: la morte. Vivere portandosi dietro il pensiero di dover morire, o di dover assistere alla dipartita di chi ci sta intorno, è un peso che ci attanaglia sin dalla giovane età, ed è frutto di una formazione tanatofobica. Soprattutto nel mondo occidentale, la concezione della morte – e di conseguenza l’impermanenza delle cose – ci viene imposta quando siamo ancora in una fase simile a quella degli animali: siamo estranei alla mortalità perché non sappiamo di dover morire. Venendolo a sapere, si instilla in noi un marchio di caducità, soprattutto a causa del modo in cui ci viene insegnata la morte. Iniziamo a temerla, a plasmarla quotidianamente nella mente fino a renderla il più grande tabù della nostra esistenza.

continua a leggere Mattia Madonna

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