«Sono il titolare di case di riposo e cliniche, se facciamo un accordo gli affari saranno lucrosi per tutti». E’ l’incredibile truffa nella quale è caduta un’agenzia di onoranze funebri di Roma mentre il truffatore è un cinquantenne di Sinalunga, residente ad Arezzo. Il tutto avveniva quando il fantasioso soggetto si trovava agli arresti domiciliari sempe sotto il pesante carico di truffe pregresse. Il seriale, che fino all’ultimo episodio si era cimentato in raggiri normali – tipo quello di vendere un prodotto inesistente – era anche un abitudinario delle evasioni.
Si era infatti allontanato da casa per colpire in provincia di Arezzo, allargando però il campo delle sue operazioni anche a Siena, Milano, Macerata e appunto Roma. I carabinieri lo hanno arrestato e portato in carcere sospendendo la detenzione a domicilio che lui aveva ottenuto nel 2015 per problemi di salute pur dovendo scontare anni di pena a causa del cumulo dei suoi reaati truffaldini.
Ma torniamo al fatto ultimo, il più eclatante. Il truffatore individua a Roma un’agenzia di onoranze funebri e tratta con il titolare un accordo che potenzialmente avrebbe potuto essere vantaggioso per l’agenzia stessa. In sostanza millanta di essere a capo, sia in Toscana che nel Lazio, di case di riposo e di cliniche private specializzate nella cura degli anziani.
Spiega che, data l’età avanzata degli ospiti, il numero dei morti è cospicuo e costante nell’arco dei mesi.
E che può essere fonte di ricchezza. Promette quindi di farsi mediatore fra le famiglie dei deceduti e l’agenzia delle onoranze che sarebbe stata da lui descritta come capace di offrire un servizio allo stesso tempo discreto e di alta qualità.
Se da parte dei familiari non vi fosse stata opposizione, lui avrebbe caldeggiato la scelta, assicurando un flusso continuo di affari.
Il titolare dell’agenzia, su cui si stanno compiendo accertamenti data la poca liceità dell’accordo, cade mani e piedi nella trappola. Al truffatore, che con cliniche e case di riposo nulla ha a che fare, garantisce una somma ancora da definire nel dettaglio, ma che i carabinieri calcolano fra i trenta e i cinquantamila euro. Solo più tardi si accorge dell’inganno ed è allora che denuncia il cinquantenne senese, prontamente arrestato e trasferito in cella seduta stant.
fonte: lanazione.it