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Nasa: un cimitero sotto il mare nasconde centinaia di veicoli spaziali.

È stato definito il luogo più lontano dalla terra e dalla civiltà umana, un luogo sconosciuto ma che nasconde centinaia di rottami spaziali. Dal 2020 sarà aperto a tutti coloro che vorranno visitarlo.
Nel profondo Sud dell’Oceano Pacifico si nasconde un cimitero di centinaia di veicoli spaziali affondati nel corso degli anni.
Point Nemo, in latino per “nessuno”, si trova a circa 4.000 metri di profondità e rappresenta il punto più lontano dalla terra. Questa peculiarità lo rende il luogo ideale dove distruggere missili e satelliti. Almeno 260 navicelle spaziali, per la maggior parte russe, sono state portate lì dalla Nasa e da altre agenzie spaziali fin dal primo utilizzo risalente al 1971.
Tra i rottami, il più grande è il laboratorio spaziale (MIR) della Russia, un ammasso di metallo da 120 tonnellate che si è abbattuto su Point Nemo nel 2001. Si pensa che la Stazione Spaziale Internazionale finirà anch’essa lì intorno al 2024.


“I satelliti più piccoli bruceranno ma i pezzi di quelli più grandi sopravviveranno per raggiungere la superficie terrestre”, scrive l’astronomo Dr. Whitehouse per la BBC.
“Per evitare di schiantarsi su un’area popolata vengono portati nel punto più lontano della terra”. Point Nemo si trova tra Australia, Sud America e Nuova Zelanda in un punto a più di 1.600 miglia dalla terra.
Nessuno vive nelle sue vicinanze e non presenta fauna selvatica, il che lo rende il terreno perfetto per rilasciare mezzi in disuso. La regione desolata è stata definita in precedenza come un “cimitero spaziale” dallo scienziato dell’Agenzia spaziale europea, Stijn Lemmens.

Molto lontano dalla Terra si nasconde una discarica di rottami spaziali.

Per raggiungere Point Nemo, gli ingegneri devono regolare perfettamente la discesa dei loro veicoli fino a ridosso dell’acqua. I veicoli spaziali si spaccano una volta rientrati nell’atmosfera, il che significa che arrivano a terra in migliaia di piccoli pezzi.
I veicoli possono diffondersi in un’area lunga migliaia di chilometri, secondo il dott. Holger Krag, uno tra i massimi esponenti dell’Agenzia spaziale europea. “Non sappiamo esattamente dove cadono perché il tracciato è molto lungo”, riferisce il dott. Krag al Daily Mail. “Ci sono forse solo dieci frammenti che sopravvivono al rientro, sparsi per centinaia di miglia”.
I veicoli spaziali abbattuti a Nemo includono un razzo Space X, cinque navi da carico dell’Agenzia spaziale europea e sei navi da carico giapponesi HTV.
Oltre 140 veicoli di rifornimento russi sono stati abbandonati da quelle parti.
La NASA ha fatto sapere che permetterà ai turisti di visitare la Stazione spaziale internazionale dal 2020 con il pagamento di un “semplice” ticket del valore di 39 milioni di dollari. Fenomeno curioso è legato al 2018, anno in cui gli astronauti della Nasa hanno giocato la loro prima partita di tennis nello spazio trasmessa sulla ISS.

fonte: focustech.it

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