Potrebbe sorgere a Sanluri il terzo impianto di cremazione della Sardegna. Il Comune è pronto a estendere l’area cimiteriale e ad ospitare un tempio crematorio per il centro dell’isola. Il sindaco ha lanciato un appello alla Regione per chiedere un finanziamento e per protestare sulle spese cimiteriali sostenute finora dai contribuenti e dall’Ente locale: “Il cimitero è saturo: mancano i finanziamenti per estendere le aree cimiteriali e ogni due anni siamo costretti a spendere circa 100mila euro per i loculi”. Poi si è rivolto agli imprenditori del settore sollecitandoli a proporre un project financing per realizzare un impianto idoneo a cremare salme umane e di animali domestici, senza oneri finanziari per la pubblica amministrazione. “In tutta l’isola ci sono soltanto due forni crematori: a Cagliari e Sassari. Sono sempre pieni e creano disagi alle agenzie funebri e ai familiari del defunto che devono attendere e pagare per i giorni di attesa. È quindi impensabile che i comuni sardi dell’entroterra (Campidano, Sulcis, Nuoro e Oristano) non debbano averne uno più vicino. Il cimitero di Sanluri sarebbe perfetto perché si trova sulla statale 131, fuori dal centro abitato”. La realizzazione del tempio crematorio creerebbe posti di lavoro, un enorme indotto per il territorio e un notevole risparmio, in termini economici e di tempo, per chi volesse portarsi a casa l’urna dei propri cari.