Nelle scorse settimane, la procura Antimafia di Salerno aveva chiesto e ottenuto l’interdizione per le due aziende di pompe funebri che operano sul territorio cittadino di Scafati, oltre che la rescissione del contratto col Comune di Scafati per una delle due ditte. Contestualmente i vigili urbani del comando di polizia municipale avevano disposto la chiusura dell’attività. Ma, a distanza di una settimana dai controlli effettuati sembrerebbe che non siano stati rispettati i termini della chiusura e quindi è scattata la denuncia ai titolari della ditta che continuavano ad operare sul territorio cittadino forti anche della realizzazione di un’altra attività con un nome simile. Per loro è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica competente in materia. Le due ditte, a seguito delle indagini, erano state ritenute riconducibili rispettivamente ai clan Francesco di Scafati e D’Alessandro di Castellammare di Stabia. Il provvedimento era scaturito dalle evidenze investigative raccolte dalla DIA di Salerno, tra il 2014 e il 2017, nell’ambito del procedimento penale riferito all’operazione “Sarastra”, che ha portato allo scioglimento per infiltrazioni da parte della criminalità organizzata del Consiglio comunale.