Dal primo gennaio il decesso in casa di un familiare potrà costare caro. Perché la permanenza della salma all’obitorio dell’ospedale costerà 112 euro al giorno. Nel caso la morte accadesse prima di un ponte festivo, dunque col funerale rimandato al primo giorno feriale disponibile, la somma potrebbe essere 4 o 5 volte superiore. Questo senza contare la vestizione della salma (altri 100 euro) e il servizio delle onoranze funebri. Nelle scorse settimane tutti i comuni della provincia e le agenzie del settore hanno ricevuto una comunicazione dall’Ausl Romagna. Si cita una delibera del 3 novembre scorso in cui l’azienda sanitaria ha approvato il tariffario per l’utilizzo degli obitori. Va sottolineato che in caso di decesso all’interno delle strutture ospedaliere i familiari continueranno a non pagare. Cosa accadrà, in concreto? “Per i cittadini residenti a Forlì non cambierà nulla”, dice Cristina Laghi, responsabile dei servizi cimiteriali di Forlì. “La camera mortuaria del Morgagni-Pierantoni è di proprietà comunale, ma abbiamo una convenzione con l’Ausl che può utilizzarla in comodato gratuito“. Il Comune di Forlì si è opposto alla costosa novità. Questo vale per Forlì, ma per gli altri comuni? Se dispongono di un obitorio civico il costo per il servizio di sosta della salma non dovrà essere corrisposto dai familiari del defunto, a meno che non chiedano che la salma sia portata nella camera mortuaria di Forlì.