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Milano. Picco di decessi: le cremazioni a Lambrate aperte solo per i defunti milanesi.

Il servizio di cremazione del cimitero di Lambrate dal 5 novembre resterà attivo solo per i defunti milanesi. Chi muore in città senza esserne residente non potrà quindi essere cremato (ma la sepoltura della salma sarà esentata dalle tariffe comunali normalmente applicate sul servizio). La limitazione si deve all’incremento della mortalità registrato sul territorio a causa del Covid. “La media normale è di 46 decessi al giorno” si legge nell’ordinanza del Comune. “Adesso si sta registrando una crescente mortalità anche con picchi superiori a 80 decessi al giorno. E la situazione sta compromettendo la normale capacità operativa del crematorio e del deposito del cimitero, con tempi di attesa per la cremazione superiori a cinque giorni dall’arrivo a Lambrate dei feretri”.
È una spia, una delle tante, che si riaccende. La prima ordinanza sul tema risale infatti al 26 marzo. Durante la prima ondata della pandemia, per tre settimane, dal 3 al 21 aprile, il forno crematorio di Lambrate venne addirittura spento “per l’aumento costante e progressivo dei defunti in attesa di cremazione” che avrebbe potuto provocare anche “conseguenze di carattere igienico-sanitario”. Oggi si chiude precauzionalmente, spiegano dal Comune, proprio per evitare di ritrovarsi nelle condizioni della scorsa primavera e con la speranza che la curva della mortalità possa scendere.

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