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Pacemaker non rimovibili per la cremazione a Pontedera e Volterra, interrogazione di Spinelli.

In Toscana le cremazioni nel 2017 sono state 11.931, pari al 26,79% delle sepolture totali, (+14,98% rispetto al 2016) e si stima che nei prossimi anni riguarderanno il 30/35% dei casi di decesso. Una scelta che deve essere garantita a tutti, anche ai portatori di pace maker. Il dispositivo infatti deve necessariamente essere espiantato prima della cremazione e poi correttamente smaltito.
“Scaricare queste procedure sulle imprese funebri comporta un aumento dei costi per i parenti, che si troveranno a dover individuare l’impresa idonea e a dover poi fronteggiare sia gli oneri dell’intervento sia quelli di smaltimento dello stimolatore cardiaco, peraltro senza garanzia alcuna per il corretto trattamento” – dichiara la consigliera regionale Serena Spinelli del Gruppo Misto – “Tutto questo, inoltre, si configura come un elemento di preclusione e svantaggio rispetto alla scelta della cremazione e crea disuguaglianza di trattamento tra cittadini di una stessa comunità”.
“Per questo ho chiesto alla Giunta regionale quali sono le motivazioni per le quali i Presidi Ospedalieri di Pontedera e Volterra ha deciso di non garantire più la rimozione dei pace maker sui defunti e se tale decisione risponde a linee di programmazione regionale e quindi potrebbe estendersi ad altri presidi.

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