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Bologna. Racket funerali. La testimone: “Erano come avvoltoi”.

Mio marito era appena morto. Appena siamo arrivate, io e mia figlia, in camera mortuaria, si sono avventati su di noi come gli avvoltoi”. La signora Emy M., 88 anni, non può dimenticare il giorno di 8 anni fa quando suo marito morì. Ricorda la corsa al Sant’Orsola, le ore d’attesa al pronto soccorso senza poterlo vedere. E ricorda pure quando gli intermediari della ditta Franceschelli “agguantarono” lei e la figlia, appena arrivate nella camera mortuaria. “Mi dissero: Signora non si preoccupi, pensiamo a tutto noi. Noi eravamo sconvolte, anche perché la sera prima ero riuscita a vedere mio marito quando ormai non era più neppure in grado di riconoscermi. Neppure addio sono riuscita a dirgli, dopo una vita insieme. E questi erano lì, per sfruttare la nostra sofferenza. Quando ho letto dell’inchiesta, l’altro giorno, mi è tornato tutto alla mente. In certi momenti non ti chiedi il perché delle cose… Le fai e basta. Non pensi che ci sia qualcuno capace di lucrare anche sulla morte”.

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