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La morte di Davide Astori e le 5 fasi del lutto.

La morte è sempre un momento di infinita tristezza, specialmente quando giunge per una persona giovane come Davide, ed è molto importante che la famiglia riceva le giuste attenzioni e il supporto dagli amici più cari e dai parenti. La psicologia ha approfondito negli anni la tematica del lutto ponendo l’attenzione sui cari che non riescono ad accettare la morte dell’amato parente; in particolare la studiosa Elisabeth Ross realizza un modello a 5 fasi che permette di elaborare un lutto affettivo. È bene specificare che si tratta di fasi non consequenziali, ovvero non esiste un ordine specifico nella manifestazione del lutto e alcune possono pure ripetersi o sovrapporsi ad altre. La prima è nota come fase della negazione ed è tipica delle situazioni ove la morte viene diagnosticata in anticipo: è un meccanismo di difesa che rigetta la realtà per contrastare la crescente ansia di morte. La seconda è chiamata fase della rabbia e solitamente segue quella precedente: è caratterizzata da forti manifestazioni di rabbia e di paura canalizzate verso i familiari o il personale ospedaliero o Dio. Può svilupparsi in una richiesta d’aiuto disperata o in una chiusura in sé. Segue la fase del patteggiamento ovvero una sequenza di tentativi di ricerca della speranza divina tramite un negoziato di valori: il parente della vittima riprende la calma e il controllo. Centrale tra le fasi è quella della depressione, un momento di presa di consapevolezza della situazione. Direttamente successiva è quella dell’accettazione, ove il lutto ormai è stato compreso e la tristezza è stata sfogata.

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